Dolori reumatici: come riconoscerli?

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Disturbi a carico dell’apparato locomotore che coinvolgono ossa, articolazioni, muscoli e tendini. Sono solo alcune delle problematiche che spesso interessano chi soffre di dolori reumatici. Patologie che possono avere origini dalle malattie degenerative all’età avanzata, fino a essere conseguenza di stati infettivi. I reumatismi sono spesso considerati un acciacco tipico dell’età avanzata, in parte causato dall’umidità: qualcosa di inevitabile, di cui non preoccuparsi.

In realtà, le malattie reumatiche, o reumatismi nel linguaggio comune, sono oltre cento e non vanno assolutamente sottovalutate perché colpiscono una persona su dieci. In Italia ne soffre un terzo della popolazione. Colpiscono principalmente le articolazioni e la cute, ma anche le ossa, i tessuti connettivi e muscolari (cartilagine, tendini) e altri organi.

A seconda della tipologia, i reumatismi possono colpire sia adulti che bambini. In generale però, le donne rappresentano il 75% dei pazienti affetti da malattie reumatiche. E non esiste un solo reumatismo, tanto che si parla di solito al plurale di reumatismi o, meglio, di malattie reumatiche. Sebbene possano avere origine diversa, i dolori reumatici presentano sintomi comuni. Riconoscerli può aiutare medico e paziente a individuare la malattia e quindi a intervenire tempestivamente.

Possono essere classificati in reumatismi degenerativi, caratterizzati dalla presenza di un processo degenerativo dei tessuti. L’esempio più tipico è l’artrosi, legata alla progressiva degenerazione delle cartilagini articolari. E in reumatismi infiammatori caratterizzati dalla presenza di un processo infiammatorio. Sono comprese varie tipologie di artriti come l’artrite reumatoide, l’artrite psoriasica, le spondiloartriti, ma anche altre patologie, come la gotta, la polimialgia reumatica, le connettiviti come il lupus. In base alla localizzazione della malattia si distinguono inoltre in: reumatismi articolari principalmente a carico delle articolazioni. L’artrosi è appunto il tipico reumatismo articolare. In reumatismi extra-articolari, quando sono coinvolti i tessuti molli come tendini, legamenti, le borse sinoviali e i muscoli. Rientrano in questo gruppo sia forme localizzate, come tendiniti, periartriti e borsiti, sia forme generalizzate, come la fibromialgia.

Tra le malattie reumatiche va annoverata anche l’osteoporosi, la malattia più diffusa a carico dello scheletro e caratterizzata da una riduzione della densità minerale delle ossa.

Le malattie reumatiche possono colpire a tutte le età, generalmente però riguardano gli adulti: in età avanzata sono assai frequenti l’artrosi, l’osteoporosi o la polimialgia reumatica. Altre possono colpire invece in età infantile come la febbre reumatica, che riguarda bambini tra i 5 e i 15 anni e altre ancora come l’artrite reumatoide o il lupus in età fertile. Come le cause anche i sintomi possono essere diversi.

Genericamente ciò che può far sospettare una malattia reumatica sono i dolori articolari e muscolari persistenti; la rigidità articolare o difficoltà di movimento e la deformità articolare; l’infiammazione articolare, contraddistinta da gonfiore, calore o arrossamento nella parte interessata; stanchezza, debolezza o sensazione di malessere generale.

Purtroppo non c’è modo di prevenire la predisposizione allo sviluppo delle malattie reumatiche, certo è che uno stile di vita sano, caratterizzato da un’alimentazione equilibrata e da una regolare attività fisica, aiuta a contrastarne la comparsa. La diagnosi può essere difficile dato che i sintomi sono comuni a diverse patologie. Per questo è necessario sottoporsi a una visita presso uno specialista reumatologo, che può ritenere opportuno prescrivere esami del sangue, delle urine e del liquido sinoviale; radiografie; ecografie articolari; tac; risonanza magnetica; artroscopia o capillaroscopia.

Ottenere la diagnosi permette di disporre di un trattamento mirato a seconda della patologia. In generale il percorso terapeutico si muove sia nel contrastare i sintomi, sia se possibile, a rallentare o bloccare il decorso della malattia stessa. Questo anche grazie a prodotti farmacologici innovativi oggi disponibili nelle farmacie. Fra i più utilizzati sono inclusi analgesici, antiinfiammatori, corticosteroidi, dmards detti anche “farmaci di fondo” e i farmaci biologici.

Tratto da clubsalute.it